Aerofagia: esprimerla o sopprimerla?
Aerofagia, significa "mangiare
aria" e questo è facile! Ogni volta che apriamo la bocca, parliamo,
mastichiamo, beviamo, l'aria che entra non è destinata soltanto alla trachea, ai bronchi e ai polmoni, ma viene anche deglutita, questo perché esofago e trachea sono vicini oltre alla tendenza a deglutire saliva anche quando la bocca
è vuota. Quest’aria entro certi limiti è fisiologica e non si sente; cosa
che però si aggrava se la quantità va ad
aumentare portando a eruttazioni,
gonfiore addominale e meteorismo
con una successiva tachicardia.
Conoscere le cause e
i fattori è il primo passo per prevenire i disagi sia fisici che
psicologici. Il rimedio principale non
è ricorrere subito all’utilizzo dei farmaci da banco (procinetici) bensì modificare
alcuni comportamenti che riguardano
le modalità di assunzione dei cibi,
bevande, la masticazione e la deglutizione. In particolare, è fondamentale:
mangiare in un ambiente rilassato, senza
fretta, con pensieri “zen”
masticare lentamente, a bocca
chiusa e non parlare mentre si
beve o mangia (come sarebbe di buona educazione)
bere con calma ed a piccoli
sorsi (cosi si favorisce anche di una buona idratazione)
mangiare da seduti, in una posizione comoda, schiena diritta
cosi si favorisce la discesa dei cibi nello stomaco
e porta il cane a
fare una passeggiata dopo ogni tuo pasto.
In ogni caso se
questo disturbo è molto marcato
accompagnato da un forte malessere gastroenterico tipo stitichezza o diarrea
che sono presenti senza una ragione
evidente e che persistono per
più di qualche giorno è bene consultare
il proprio medico.
Comunque mi sono
sempre chiesta quest’aria è meglio
trattenerla (com’è di cultura occidentale) oppure esprimerla (com’è di cultura
orientale)? Comprendo che sono gesti poco gradevoli però molto utili all’nostro
organismo! Fateli ma con maestria!!!
Una buona tazza di tisana al finocchio, sedano e
melissa aiutano a convivere bene con questo “capriccio” del nostro corpo!
Comunque la nostra dieta mediterranea fatta da una
buona dose di carboidrati semplici (tipo pasta, riso, cereali con fibre
facilmente digeribili), frutta viva e
con buccia non tanto matura (poco dolce), verdure (crude e colorate) e tanta
acqua naturale saranno sempre il mattone che regge il benessere del nostro
organismo.
Buona lettura ed aspetto i
vostri commenti! A presto!
Finocchio selvatico:
Di questa pianta
in fitoterapia si usano principalmente i semi
essiccati che contengono un olio
essenziale balsamico ricco in anetolo
e fenchone oltre l’amido, lo zucchero
e la pectina. Questi composti aromatici nel loro complesso hanno la proprietà
di rilassare la muscolatura liscia e di conseguenza migliorare i stati di
aerofagia, ma anche casi di scarso ciclo mestruale agendo cosi da emmenagogo perciò si sconsiglia l’utilizzo in gravidanza. Viene inoltre consigliato
nel aumentare la produzione lattea (galattagogo), migliorare
la tosse grassa. In tanti studi viene richiesto di rispettare
scrupolosamente le dosi per un possibile
stato di avvelenamento dovuto alla presenza di questo complesso aromatico
dove l’anetolo si polimerizza in dianetolo che ha proprietà estrogeniche
(aumenta gli ormoni sessuali femminili) simili a stilbestrolo.
Si prepara l’infuso facendo riposare per 5-6
minuti 1 cucchiaio di finocchio (semi) in 250ml di acqua bollente (una mug
oppure tazza da caffelatte). Filtrate e consumate 1 tazzina prima dei pasti
principali.
Sedano:
Questa pianta
veniva utilizzato per allontanare le
potenze del male cosi come afrodisiaco.
I semi sono ricchi in olio essenziale che contiene la sedanina
(sostanza aromatica stimolante) fenolo,
mannite, inositolo che ne potenziano
le capacità digestive, di assorbimento dei gas nell’apparato
digerente. Contiene anche ftalidi
che con i fitonutrienti controllano gli ormoni che regolano la pressione
del sangue (trattamento ipertensione).
I semi hanno lo stesso sapore
dell’ortaggio fresco ma più intenso. Il sedano coltivato consumato crudo è poco digeribile!
La preparazione è come il finocchio.
Melissa (chiamata anche citronella,
cedronella):
La Melissa è uno
degli ingredienti della nota Acqua
antisterica dei Carmelitani Scalzi. L’essenza
pura è ritenuta stupefacente ma poco
tossica. Essa in piccola quantità
può causare torpore e rallentare le pulsazioni cardiache. Questa pianta è
ricca di olio essenziale (con proprietà
antispasmodica, emmenagoga), tannini (carminativa), sostanze amare
(stomachica), mucillagine e amido (tonica).
Il suo infuso e vino viene utilizzato per vertigini, nervosismo, stimolare l’appetito, facilitare la digestione,
stanchezza eccessiva. Per uso
esterno è uno stimolante cutaneo
perciò si consiglia di aggiungere il
suo infuso all’acqua dell’bagno, di
utilizzarlo in lozioni per la pulizia
del viso, detergente intimo. In cucina viene utilizzato anche per aromatizzare l’aceto.
Si prepara come le altre piante solo che va
sorseggiata lentamente 1 tazza tiepida dopo i pasti!
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