Spezie e carnevale: curcuma e coriandolo.


Coriandolo: è una pianta discussa in quanto la troviamo sia nelle feste pagane (carnevale - "Carnem Levare", cioè al divieto di consumare carne durante il periodo quaresimale cioè dopo il Martedì Grasso) che nella Bibbia (dopo l’esodo gli ebrei affamati furono saziati con la manna piovuta dal cielo che aveva sapore simile al coriandolo). Quest’ultimo cenno fa pensare che questa spezia possiede oltre che attività digestive, escluso che i bambini d’Israele potessero soffrire d’ingestione.

Gli ebrei adattarono l’uso di coriandolo dagli egizi che la consideravano talmente necessaria ed utile che la mettevano nelle tombe dei faraoni, presumibilmente per impedire i disturbi digestivi nella vita ultraterrena. Questa attività è stata confermata anche dagli studi specifici a tal punto da trovarlo nei liquori, insieme a delle piante carminative (per potenziare l’effetto) che con quelle lassative (per addolcire l’effetto purgante).  Invece i romani la usavano come spezia per conservare la carne. Questa sua capacità è stata confermata da uno studio russo-giapponese. Quest’erba contiene delle sostanze che sopprimono certi batteri, funghi e larve d’insetti che attaccano la carne, gli stessi microrganismi possono attaccare anche l’uomo. Perciò sarebbe meglio lavare accuratamente la parte tagliata o sbucciata con acqua e poi cospargere dell’coriandolo (leggi anche cannella).

Alcune possibilità interessano di questa pianta sono come ipoglicemizzante (quindi utile in simbiosi con il trattamento insulinico per potenziare la terapia farmacologica) e come un coadiuvante dell’artrite (azione antinfiammatoria).

L’infuso al coriandolo può essere utilizzato anche come detox verso i metalli pesanti in quanto è un agente chelante di quest’ultimi. Si usano cinque bicchieri d’acqua bollente per un mazzetto di foglie di coriandolo (private dai gambi). Si lascia in infusione per 20 minuti circa e poi si passa in un colino. Da dolcificare con miele.

Curcuma: altro che una cartina tornasole!

In Europa non ha avuto il successo e l’utilizzo come nella medicina ayurvedica indiana e cinese. Il suo primo utilizzo (negli anni Settanta) fu come ingrediente delle cartine utilizzate in laboratorio per misurare il Ph alcalino dato il cambiamento di colore, che poi fu sostituito dalle cartine torna sole. I suoi effetti benefici sono ancora oggi studiati principalmente in india dato lo scetticismo mostrato dagli erboristi e medici occidentali.

Viene utilizzato
Per il trattamento delle ferite con un’azione antibatterica come il coriandolo, cannella.
Digestivo, stimola la secrezione biliare, favorendo la digestione dei grassi.
In caso di parassiti intestinali perché combatte i protozoi quindi si usa in caso di dissenteria nonché in casi di febbre ed infezioni.
Epatoprotettivo perché la curcumina ha effetti protettivi sui tessuti epatici esposti a farmaci epatotossici (tipo i analgesici acetamminofenolo tipo tachipirina) e nei casi di un’assunzione continua di alcool.
Artrite perché la curcumina ha effetti antiinfiammatori che si può utilizzare anche per sfiammare la ferita.
Cardioprotettivo perché (come anche lo zenzero) aiuta a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e ha un’azione preventiva contro la formazione degli emboli di sangue (questi portano ad attacchi cardiaci ed alcune forme di epilessia). Qui non va a sostituire la cura farmacologica ma fa si che quest’ultima funzioni bene.
Sta avendo possibilità interessanti come anticancerogeno in quanto inibisce la crescita delle cellule tumorali dei linfomi.

Ci sono alcune controindicazioni
1.       Riduce la fertilità, questo esperimento non è stato chiarito per i uomini ma solo in vitro comunque è meglio da evitare nei casi in cui si vuole una gravidanza o se si è in stato di gravidanza.
2.       Essendo la curcumina un potente anticoagulante potrebbe causare problemi verso i soggetti con turbe di coagulazione
Si possono preparare varie forme, anche se v consigliato la preparazione dell’latte d’oro (come anche lo consiglia la medicina ayurvedica) oppure il decotto della radice. Nel caso in cui si desidera prendere in forma di pastiglie la dose massima di curcumina consigliata dipende dallo scopo del suo utilizzo.
Si miscela l’acqua bollente con la curcuma in polvere e poco pepe nero che va a potenziare il suo effetto (dovuto all’assorbimento intestinale) ottenendo così un impasto omogeneo e denso. Questo va aggiunto (mezzo cucchiaino) in un bicchiere di latte meglio se di origine vegetale la sera prima di coricarsi. Va conservato in frigorifero.
Invece il decotto si prepara portando a bollire per 3-4 minuti 5 grammi di radice di curcuma (un cucchiaio di radice tagliata a rondelle) in una tazza di acqua. Si Lascia a riposo per 10 minuti, si filtrare, e si dolcificare a piacere con miele. Da bere un paio di volte al giorno. Utile per affrontare le malattie invernali cosi come anche per idratare che fa sport.

La curcuma ha molti benefici anche come cosmetico quindi crema anti-aging, antinfiammatorie (sebo regolatrice), contro macchie solari etc.

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